Reddito di cittadinanza

Cos'è il reddito di cittadinanza

Il Reddito di Cittadinanza è un sussidio destinato alla fascia di popolazione che si trova sotto la soglia della povertà assoluta, che in base alla definizione dell’Istat ha a disposizione meno di 780 euro al mese. Il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza destinata agli over 67 sono integrazioni al reddito per raggiungere questa soglia.

Chi otterrà il Reddito di Cittadinanza verrà contattato dai Centri per l’impiego e dovrà aderire a un percorso di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale, seguendo un percorso di riqualificazione professionale firmando un “Patto per il lavoro”. Si potrà rifiutare un’offerta al massimo 2 volte. La prima potrà essere fatta entro 100 chilometri dalla residenza, la seconda entro 250 chilometri, la terza su tutta Italia. Superati 12 mesi anche la prima offerta sarà entro 250 chilometri e dopo 18 mesi su tutto il territorio nazionale.

Una somma integrativa sarà riconosciuta alle famiglie che hanno al loro interno una persona diversamente abile. Per le famiglie con persone con disabilità, le offerte di lavoro non potranno mai superare i 250 km. Il beneficio economico sarà erogato attraverso una carta prepagata di Poste Italiane e ai suoi beneficiari sono estese le agevolazioni relative alle tariffe elettriche e gas. Esempi di calcolo del Reddito di Cittadinanza:

  • Una persona che vive da sola avrà fino a 780 al mese di RdC: fino a 500 euro come integrazione al reddito più 280 euro di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo);
  • Una famiglia composta da 2 adulti e 2 figli minorenni avrà fino a 1.180 euro al mese di RdC: fino a 900 euro mensili come integrazione al reddito più 280 euro di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo);
  • Una famiglia composta da 2 adulti, 1 figlio maggiorenne e 1 figlio minorenne avrà fino a 1.280 euro al mese di RdC: fino a 1.000 euro mensili come integrazione al reddito più 280 euro al mese di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo);
  • Una famiglia composta da 2 adulti, 1 figlio maggiorenne e 2 figli minorenni avrà fino a 1.330 euro al mese di RdC: fino a 1.050 euro come integrazione al reddito più 280 euro di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo).

Chi può richiederlo

Per ottenere il Reddito di Cittadinanza occorre possedere alcuni requisiti, puoi fare domanda se:

  • L’ISEE del tuo nucleo familiare è minore di 9.360 euro.
  • Sei un cittadino italiano, di uno stato Ue o extra Ue con permesso di soggiorno di lungo periodo. Hai avuto la residenza in Italia per almeno 10 anni di cui gli ultimi due senza interruzioni.
  • Hai un patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare e in caso di eventuali disabilità
  • Hai un patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro, esclusa la prima casa.
  • Hai un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito e? elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto.
  • Nessun componente del nucleo familiare è intestatario di autoveicoli immatricolati negli ultimi sei mesi che salgono a 2 anni se >1600 cc. o moto > 250 cc. (eccetto agevolazioni per disabilità).

Come si presenta la domanda

La domanda per il Reddito di Cittadinanza può essere presentata in tutte le sedi Caf Cisl. Al momento della richiesta, dovrai avere l’Isee 2019. L’INPS ti contatterà via email o sms verso la fine del mese successivo a quello della presentazione della domanda, per comunicarti se la richiesta è stata accolta. Dopo qualche giorno Poste Italiane ti darà l’appuntamento per ritirare la carta prepagata, carica dell'importo del benificio spettante. Entro 30 giorni dalla conferma i componenti del nucleo dovranno rendere la DID - Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro rivolgendosi al nostro patronato INAS o ai centri per l’impiego. Non devono presentare la DID i minorenni e gli over 65, i pensionati, i soggetti con disabilità e i soggetti occupati o che frequentano un corso di studi/formazione.

Attenzione: Se percepisci il Reddito di Cittadinanza hai l’obbligo di comunicare all’Inps ogni variazione che comporti la perdita dei requisiti economici, relativi a reddito, patrimonio immobiliare o al possesso di beni durevoli (macchine, moto, imbarcazioni) entro 15 giorni. Puoi rivolgerti al Caf Cisl anche per il modello di variazione dei requisiti.

Quando si perde il diritto al RdC?

Si perde il diritto al Reddito di Cittadinanza nei casi in cui:

  • Non viene sottoscritta nei tempi previsti la DID - Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, il Patto per il lavoro oppure il Patto per l’inclusione sociale;
  • Non si partecipa alle iniziative formative o di riqualificazione;
  • Non viene accettata nessuna delle tre offerte di lavoro congrue;
  • Non si effettuano le comunicazioni previste in caso di variazioni di lavoro o del nucleo familiare e non si presenta l’Isee aggiornato.

Ricordati che se percepisci il Reddito di Cittadinanza hai l’obbligo di comunicare all’Inps entro 15 giorni ogni variazione che comporti la perdita dei requisiti economici, relativi a reddito, patrimonio immobiliare o al possesso di beni durevoli. Anche per questa comunicazione il Caf Cisl è a tua disposizione!

Sanzioni

Nei casi in cui l'Inps dovesse accertare che il cittadino ha dichiarato informazioni false è prevista la revoca e la restituzione del beneficio. Oltre alle sanzioni, la normativa prevede anche la reclusione:

  • Da 2 a 6 anni di reclusione se al fine di ottenere indebitamente il beneficio si rendono o si utilizzano dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero vengano omesse informazioni dovute;
  • Da 1 a 3 anni di reclusione se non si comunicano le variazioni del reddito o del patrimonio immobiliare, nonché di altre informazioni che potrebbero comportare la revoca del beneficio ovvero la sua riduzione.

Nel caso di condanna definitiva il beneficiario sarà tenuto alla restituzione di tutto quanto percepito indebitamente e non potrà essere nuovamente ammesso al beneficio se non prima di 10 anni.

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